Lasciata
la Foresta Nera, Katharina è tornata a Colonia, dove l’avevamo
incontrata per la prima volta... vi ricordate i tempi del Bue D’Oro?
Be’, giorni lontani: ora Katharina la rossa ha un ristorante tutto
suo, il Giglio Bianco, che fa arrivare sul tavolo dei suoi ospiti
prodotti esclusivamente biologici e a km zero. Ma nonostante la
passione e l’entusiasmo, non è che le cose vadano benissimo. Come
se non bastasse, tra un cavolo e una vinagraitte, arriva puntuale il
cadavere, tanto più mascherato da cannibale…. Se ve lo stavate
chiedendo, l’ostetrica Adela è sempre lì, accanto a lei. E
aiuterà Katharina anche questa volta, alle prese con loschi e
“turchi” affari un po’ più grossi del solito.
“Congratulazioni
per il tuo ristorante!”
Non avrebbe potuto scegliere un momento
peggiore.
“Domani chiudiamo.”
A Colonia, nel vivace
quartiere turco di Mülheim, la cuoca Katharina ha aperto il suo
primo ristorante. Il Giglio Bianco ha un lungo tavolo dove tutti i
commensali mangiano assieme, incrociando brindisi, sguardi e, si
spera, nuovi amori. Per raggiungerlo bisogna percorrere la
Keupstraße, tra i vivaci colori delle spezie e la ferramenta del
signor Özal che offre sempre il tè ai suoi clienti. Ma gli affari
non vanno bene. Persino il carnevale sembra grigio quest’anno, e la
cattedrale più minacciosa. Quando davanti all’ingresso del Giglio
Bianco viene trovato il cadavere di un uomo mascherato da cannibale,
le cose precipitano. A quanto pare, cercava di entrare nel suo
locale. Questa volta però, oltre alla sua amica Adela, Katharina
avrà dalla sua anche uno spassoso trio di ex poliziotti in pensione,
che conoscono il quartiere turco e le sue storie come le proprie
tasche. E del bel tenebroso Tyfun, ci si potrà fidare?
Brigitte
Glaser è nata nella Foresta nera nel 1955 e vive da molti anni a
Colonia. Oltre alle serie sulla cuoca Katharina Schweitzer e a quella
precedente su due detective donne, Glaser ha pubblicato diversi libri
per ragazzi. Questo è il terzo romanzo tradotto in italiano, dopo
Delitto al pepe rosa (2015) e Morte sotto spirito
(2016). Il suo romanzo Bühler Höhe (2016) ha scalato le
classifiche in Germania.
“La prima
donna ad entrare a far parte dell’olimpo letterario degli chef
investigatori.” la Repubblica
“Unendo la
passione per le trame noir con quella per la cucina la scrittrice
tedesca ha tirato fuori una chef che si fa detective (brava ai
fornelli come nelle indagini).” Amica
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