Quaranta sono gli
anni trascorsi da quei primi mesi del '77. Mesi che segnarono la
storia d'Italia in modo indelebile, marcando definitivamente la
svolta autoritaria e repressiva della politica italiana.
Per ricordare il
'77 e il suo movimento torna nella quarta e nuova edizione "L'odore
acido di quei giorni", il romanzo che meglio ha saputo
raccontare quei giorni, dall'inizio fino al tragico epilogo.
Un romanzo storico,
sul cui sfondo c’è l’Italia raccontata da Radio Alice. Anni di
bombe e di terorrismo rosso e nero. Ma per meglio dirla con le parole
di Gianni Canova: "uno dei più bei romanzi sugli anni Settanta
che abbia mai letto. Un noir politico che odora di neve e di
fuliggine, di sangue e di Novecento".
Paolo Grugni torna
al marzo bolognese del 1977 e ci porta con sé. In un atto d’amore
per un’idea di paese che avrebbe potuto essere, ma poi non è
stato. Alla scoperta di verità che avrebbero dovuto rimanere celate
e che troveranno compimento vent’anni dopo.
Paolo Grugni (Milano, 1962),
germanista, vive a Berlino. Ha pubblicato otto romanzi e una silloge:
Let It Be (Mondadori,
2004), Mondoserpente
(Alacrán, 2006), Aiutami
(Barbera, 2009), Italian Sharia
(Perdisa Pop, 2010), L’odore acido di quei
giorni (Laurana, 2011), La
geografia delle piogge (Laurana, 2013),
L'Antiesorcista
(Novecento, 2015), Darkland
(Melville, 2016), Frammenti di un odioso
discorso (Laurana, 2017).
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