Recensione Com'è giusto che sia
Edito da Mondadori nella collana Omnibus, Com'è giusto che sia è il nuovo romanzo della scrittrice Marina Di Guardo.
Lo definirei un thriller semplice, in cui si conosce già il nome dell'assassino e le sue motivazioni.
In realtà il killer è la protagonista del romanzo: Dalia, una ragazza imbestialita dai soprusi degli uomini sulle donne. Segnata da un'infanzia difficile: sua madre è stata picchiata ed abbandonata dal marito, Dalia da adulta cerca di far valere i diritti delle donne.
La protagonista infatti si interessa ai casi analoghi a quello della madre, andando a caccia di uomini violenti nei confronti delle proprie donne.
Può la violenza richiamare altra violenza?
In un thriller la risposta è ovviamente si. In questo caso nonostante la motivazione forte, il movente di Dalia sembra abbastanza pretenzioso e troppo debole per trasformare la protagonista da una semplice ragazza ad una vera e propria vendicatrice.
Certo Dalia rappresenterebbe la super-eroina perfetta per le donne vittime di violenza, ma purtroppo la caratterizzazione di questo personaggio sembra alquanto distante dalla realtà.
I primi capitoli sono poi abbastanza schematici e simili nel racconto delle vicende di Dalia.
La cosa sicuramente interessante è l'accostamento tra l'approccio della ragazza con questi uomini violenti e quello con Alessandro, un ragazzo tranquillo che attrae Dalia.
Sicura e spavalda con i primi, Dalia diventa timida ed insicura con il coetaneo Alessandro.
Nonostante questo approfondimento caratteriale su Dalia, il romanzo non convince fino in fondo, lasciando sospesi alcuni punti, ad esempio quello relativo al racconto della storia dei commissari di polizia, che non ha una vera e proprio conclusione.
TRAMA: Bellissima e sensibile nel fulgore dei suoi vent'anni, Dalia potrebbe possedere il mondo. Invece, la sua fiducia nell'umanità è già gravemente compromessa: abbandonata dal padre prima ancora di nascere, è stata cresciuta dalla madre in completa solitudine, rotta soltanto dalla relazione con un uomo violento, delle cui aggressioni Dalia è stata testimone fin da piccola. Tormentata da incubi ricorrenti e con l'anima annerita dai lividi, la ragazza cova un desiderio inesprimibile, una sete di riscatto e vendetta che la brillante carriera di studentessa in medicina non basta a placare. Il volontariato in un centro per donne vittime di violenza le conferma ogni giorno quanto gli uomini possano macchiarsi di atrocità rimanendo impuniti. Finché il gelo che ha dentro finalmente deflagra, e decide di vendicare, una per una, tutte le donne abusate che ha incontrato sulla propria strada, a cominciare dalla madre. Si trasforma così in un angelo sterminatore che sceglie le sue prede con metodo e somministra loro l'estremo castigo con un calcolo e una freddezza che sfidano l'ingegno dei poliziotti incaricati di indagare sugli omicidi. E mentre la Dalia serial killer agisce indisturbata, la Dalia timida studentessa si imbatte in Alessandro, laureando in filosofia e barman introverso, che la corteggia con gesti premurosi e pensieri gentili. Tra i due si instaura una connessione profonda fatta di silenzi, slanci trattenuti, ferite condivise, che schiude una crepa nella corazza che Dalia si è cucita addosso per mettersi al riparo dall'amore. Ma ciò che non immaginerebbe mai è che, proprio adesso, dal suo passato possa tornare a braccarla il più spaventoso degli incubi. Marina Di Guardo esplora il lato oscuro di un'anima corrotta, costruendo un thriller travolgente che è pura tragedia greca sull'ineluttabilità del male. E, con la sua scrittura temeraria e spiazzante, riesce a farci sospendere il giudizio fino all'ultima pagina e oltre.
AUTORE: Marina Di Guardo
EDITORE: Mondadori
NAZIONE: Italia
ANNO: 2017
PAGINE: 233
Mi intriga pure questo, me lo segno.
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