A Tallinn lo sanno tutti, la zona dei vecchi baraccamenti di
Kopli è terra di nessuno; spacciatori, squatter e delinquenti
di ogni tipo ne hanno fatto il loro regno. È un brutto posto
per vivere e ancor più brutto per morire e, se potesse ancora
parlare, la ragazza lo confermerebbe. Ma la ragazza non
parla, è morta; il suo cadavere è stato disteso su un vecchio
divano abbandonato e, nella notte, la neve lo ha
completamente sepolto. Al commissario Marko Kurismaa la
neve piace, e molto, ma non quando nasconde ogni traccia,
ogni indizio; gli piace la neve che scricchiola sotto i suoi sci
da fondo, non quella che illividisce il corpo nudo di una
giovane donna. E mentre la neve del
gelido inverno estone continua a cadere inesorabile,
Kurismaa inizia la sua caccia all’uomo, la sua corsa contro
il tempo, perché per ogni ragazza uccisa ce ne possono
essere altre dieci in pericolo. A condividere con lui
l’indagine, e non solo l’indagine, c’è Kristina Lupp, che
dirige la Sezione Crimini Domestici e Violenze sulle
Donne; ma ad entrambi qualcosa sembra sfuggire: la pista
che porta all’assassino o agli assassini scompare ogni volta
che loro si avvicinano troppo alla verità. Fino a che Marko
non capisce che la neve, oltre che nemica, può essere
un’insospettabile alleata.
Alessandro Perissinotto, dopo essersi nascosto dietro al
misterioso Arno Saar per raccontare la prima indagine del
commissario Kurismaa, in questo secondo volume della sua
serie estone esce allo scoperto, accompagnandoci, con
scrittura elegante e avvolgente, nell’intrico di un giallo ad
alta tensione, ma anche nella complessa psicologia di un
commissario brillante e ruvido, dall’animo gentile, ma
pieno di spigoli: un personaggio a cui è impossibile non
affezionarsi.
Alessandro Perissinotto (Torino 1964) ha pubblicato
quattordici romanzi, tra i quali si contano molti polizieschi
e, per dirla alla Simenon, alcuni romanzi “duri”, come Le
colpe dei padri (Piemme 2013; finalista al Premio Strega
nello stesso anno) e Quello che l’acqua nasconde (Piemme
2017). Con Arno Saar, suo alter ego baltico, firma questa
seconda inchiesta del commissario Kurismaa, dopo che la
prima, Il treno per Tallinn (Mondadori 2016), ha
conquistato il pubblico italiano ed è stata pubblicata in
Estonia, dove ha scalato le classifiche dei noir.
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