“Senza far rumore” è un libro che,
se inteso come giallo “deduttivo”, si legge d’un fiato,
piacevolmente immersi nel dipanarsi di un mistero che c’è, ma non
si vede o che inquieta come un brivido lungo la schiena, per il
troppo silenzio tutt’intorno.
Ma se si rallenta la lettura,
resistendo alla tentazione di scorrere avidamente le pagine fino alle
righe risolutive, si può scoprire un libro diverso. Meno giallo. Un
po’ più nero.
In “Senza far rumore” c'è,
infatti, uno spaccato della vita di provincia che si insinua fra i
protagonisti, ritagliandosi un ruolo ben più importante della
necessaria cornice topografica di un racconto.
Se letto sotto questa luce, “Senza
far rumore” si rivela un delicato “noir” che tratteggia con
precisione il lato oscuro del sonnecchiante hinterland milanese e il
bisogno di riscatto, rivincita e giustizia che spesso tormenta gli
animi miti o sconfitti, tra rimpianti e fantasticherie di rivalsa.
E così, in punta di piedi, con sincera
nonchalance (senza far rumore, appunto), questo "poliziesco"
sui generis nasconde, dietro un ritmo avvincente e scorrevole, un
piccolo tesoro d’inchiostro: un garbato omaggio alle sommesse gioie
che rendono sopportabili le nostre vite.
Gli amici "di sempre", quelli
che scegliamo per affetto più che per affinità.
Gli irrinunciabili riti che scandiscono
le nostre giornate, puntellando gli argini della solitudine.
Gli incontri che imprevedibilmente
sconvolgono anche la più radicata delle abitudini, riportando il
cuore e la mente a una giovinezza che soltanto il fiato e le gambe
non riconoscono più.
“Senza far rumore”, insomma,
racconta un po’ la storia di tutti noi. Perché dentro a ogni
Professore in pensione, c'è sempre un indomito ragazzino del Liceo,
che guardandosi allo specchio, si domanda cosa diavolo possa essere
successo.
Sembra un racconto come tanti, quasi banale, ma a un certo punto si trasforma fino a stringerti in una morsa d'angoscia. Bravissimo Castiglioni a dare queste sensazioni claustrofobiche attraverso la voce di un protagonista che sembra uno dei tanti vinti del mondo e invece… vedrete! Consiglio a tutti questo bel romanzo.
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