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Joe R. Lansdale
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Fra poche settimane saranno ormai passati due anni dalla scomparsa di Sean Connery, venuto a mancare il 31 ottobre 2020: è ancora difficile abituarsi al fatto che non si potrà più assistere a una nuova interpretazione di uno degli attori più iconici del cinema internazionale. Nel corso della sua carriera, infatti, l’attore scozzese si è cimentato nei più diversi generi portando in vita personaggi memorabili: film in costume, come Il Primo Cavaliere dove ha interpretato Re Artù; adattamenti fumettistici come La Leggenda degli Uomini Straordinari, ispirato all’opera di Alan Moore e nella quale interpreta Allan Quatermain; film d’avventura, come nel caso di Indiana Jones e l’Ultima Crociata nel quale interpreta il professor Henry Jones Senior, padre del protagonista. Non sono naturalmente mancati personaggi interpretati in thriller, polizieschi e gialli, facendo di Connery un viso familiare per gli appassionati di tali generi.
Impossibile non associare immediatamente il volto di Sean Connery a quello
di Marko Ramius, il comandante del sommergibile sovietico
intorno al quale ruota la trama di Caccia a Ottobre Rosso:
adattato dal romanzo
techno-thriller di Tom Clancy, esponente di spicco del genere, il film è
ambientato nel 1984 ed è arrivato sui grandi schermi nel 1990. Il personaggio
di Connery è un sommergibilista sovietico, di origini lituane, intenzionato a
disertare così da poter consegnare l’avanzato sottomarino agli Stati Uniti: con
una trama ricca di colpi di scena, si tratta di una delle interpretazioni più
iconiche dell’attore scozzese.
È comunque indubbio che, parlando di interpretazioni iconiche, non si possa
prescindere da James Bond. L’agente segreto britannico,
protagonista di innumerevoli avventure fra thriller e spionaggio, è stato
interpretato per la prima volta da Sean Connery in sei pellicole dedicate a
007, fra il 1962 e il 1971: un’interpretazione che ancora oggi, nonostante i
vari interpreti succedutisi, è responsabile della fisionomia della spia
britannica. Proprio al personaggio dell’agente segreto è legata una diffusa
leggenda che vede protagonisti combinazioni
di numeri della roulette, passatempo particolarmente apprezzato da Bond, e
l’attore scozzese: nel 1963, in Italia, Connery avrebbe emulato una giocata
alla roulette del suo più noto personaggio, vincendo più volte di seguito con
la stessa puntata. Si tratta di un aneddoto dimostratosi falso, in quanto
incompatibile con le date dei film, ma in grado comunque di evidenziare il
legame fra attore e personaggio nell’immaginario collettivo.
Altro personaggio entrato nell’immaginario collettivo è poi Guglielmo
da Baskerville, frate francescano interpretato da Connery ne Il
Nome della Rosa, adattamento del 1986 dell’omonimo romanzo di Umberto
Eco. Il religioso è in realtà un acuto osservatore, e nella trama si troverà a
indagare su delle morti misteriose in un monastero dimostrandosi un vero e
proprio detective: i parallelismi
con Sherlock Holmes d’altronde sono molteplici a partire proprio dal nome,
preso in prestito dal celebre mastino protagonista del racconto di Conan Doyle
nonché parte centrale della mitologia dell’investigatore, visitata
anche in fumetto. L’attore scozzese ha prestato il proprio volto al giallo
anche in un’altra celebre occasione: è stato infatti il Colonnello
Arbuthnot in Assassinio sull’Orient Express,
pellicola del 1974 e primo adattamento cinematografico dell’omonimo capolavoro
di Agatha Christie. Uno dei personaggi più importanti nella trama tanto del
libro quando del film, mostra un Connery a suo agio anche in cast corali: fra
gli attori si annoverano infatti Albert Finney, Ingrid Bergman e Jean-Pierre
Cassel.
Infine, interpretazione celebre è stata quella che lo scozzese ha dato nel
1987 sul set de Gli Intoccabili: sotto la direzione di Brian
De Palma, Connery ha prestato il volto a Jimmy Malone, cinico
poliziotto irlandese impegnato in una crociata contro Al Capone nella Chicago
degli anni ’30. Divenuto in breve una vera e propria pietra miliare del genere
poliziesco/gangster movie, il film ha potuto contare anche sulle interpretazioni
di Robert De Niro, nel ruolo di Al Capone, e di Kevin Costner, nel ruolo di
Eliot Ness: proprio l’autobiografia di quest’ultimo, agente federale durante gli anni del
proibizionismo, è stata la base della storia. La pellicola ha anche
fruttato a Sean Connery il suo unico Premio Oscar, quello per Miglior Attore
Non Protagonista: un riconoscimento certamente significativo nel caso di
specie, ma insufficiente a racchiudere una carriera costellata di
interpretazioni indimenticabili.
Una carriera straordinaria, è riuscito a rendersi "immortale", di nome e di fatto.
RispondiEliminaBarley Scott Blair, ne "La Casa Russia". Altra magistrale interpretazione di un personaggio complesso e profondo.
RispondiEliminaGolfingher un capolavoro, dopo di Lui , niente il nulla
RispondiEliminaAggiungerei Robin Hood in Robin e Mariam
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